Una parrucca per donare un sorriso alle donne affette da malattie tumorali: Clotilde Guarnaccia e la sua associazione “Insieme per….”

2' di lettura 04/09/2022 - La perdita dei capelli indotta dalla chemioterapia, è un effetto collaterale molto comune della chemioterapia. L’alopecia non ha ripercussioni mediche, ma ha un forte impatto psicologico, specialmente per le donne. Vedersi senza capelli è un promemoria della propria condizione di malati e può minare l’autostima, oltre a essere un segnale evidente di malattia per le altre persone.

Clotilde Guarnaccia che oggi intervistiamo, lavora al Policlinico di Palermo e l’avere visto transitare tante donne che avevano necessità di chemioterapia, lavorando qualche anno addietro in oncologia- così ci svela Clotilde Guarnaccia- hanno generato in me una voglia di aiuto per tutte loro. La prima cosa che ho pensato è stata quella di fornire loro una truccatrice che potesse agire durante i trattamenti per rendere queste donne più curate, soprattutto alla fine del trattamento. Tutto ciò permetteva di non pensare eccessivamente alla malattia e le donne coinvolte hanno risposto in maniera ottimale.

Regalare un sorriso a delle donne, che in qualche modo si sentivano un po’ più curate e perché no, anche un po’ coccolate, non facevano dimenticare la malattia e i suoi obblighi di cura, sicuramente impegnativi, ma quantomeno offriva loro la possibilità di sentirsi abbracciate da altro affetto. Qual era il problema principale di queste donne? Era quello della parrucca, che permetteva loro di rappresentarsi in modo “quasi normale”, ma anche, e non di secondo piano, i costi per comprarla. Non tutte potevano permettersi di acquistarne una, peraltro non conoscendo esattamente il periodo dell’utilizzo.

Lo Stato - prosegue Guarnaccia- su questo punto non aiuta, perché a oggi, non esistono contributi specifici per l’acquisto di una parrucca. Così nel 2015 ho realizzato un’associazione (Insieme per…) per fornire gratuitamente, in comodato d’uso, le parrucche a tutte quelli che ne facevano richiesta. L’idea successiva- prosegue Clotilde Guarnaccia è stata quella di raccogliere delle ciocche o code di capelli e con l’ausilio di parruccai realizzare parrucche con capelli veri. Il movimento di solidarietà che si è generato è stato notevole, molte donne, parrucchieri e club service come i Lions e il Rotary, hanno fatto ognuno la sua parte e ancora oggi prosegue.

Il mio sogno? Realizzare una casa in cui possano essere ospitate donne e familiari che vivono fuori provincia. Anche questo ritengo, vorrei che diventasse un gesto concreto per aiutare chi non se lo può permettere, pensando anche che le malattie tumorali, spesso non permettono per lunghi periodi di svolgere alcuna attività lavorativa. Da parte nostra, i migliori auguri affinché il sogno diventi una realtà concreta.

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Questa è un'intervista pubblicata il 04-09-2022 alle 17:56 sul giornale del 05 settembre 2022 - 161 letture

In questo articolo si parla di attualità, intervista, Claudio Di Gesù

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