SEI IN > VIVERE PALERMO > ATTUALITA'

intervista
L’apnea,il mermaiding e il rispetto per il mare… un unicum per l’Associazione Arcadia Apnea

3' di lettura
250

Nasce nel 2019 grazie alla volontà di Stefano Mercurio e due carissimi amici, Daniele e Tatiana con l’intendimento di formare apneisti e di promuovere le attività sportive con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e verso il mare che ci ospita quando andiamo in acqua.

Esordisce così - Stefano Mercurio Presidente dell’Associazione Arcadia-, l’apnea è fondamentalmente uno sport semplice, nasce con l’uomo, ma come tutti gli sport hanno bisogno di regole precise che vanno rispettate, soprattutto perché l’apnea subacquea è catalogata come uno sport tra i più pericolosi, quindi le regole vanno conosciute e rispettate. Il corso t’insegna principalmente a rispettare queste regole per essere consapevole dei pericoli ma soprattutto a tenere uno stile di vita sano che ti possa consentire di praticare questa bellissima disciplina. L’apnea è uno sport d’ambiente quindi richiede un’attrezzatura che permette di non sentire freddo, considerato il peggiore nemico. I corsi si aprono in autunno e in primavera. Ci fermiamo in estate perché la presenza di numerose barche rappresenta un pericolo per noi, apneisti. Abbiamo la presenza di una buona quota rosa dai 10 ai 60 anni e anche oltre e si può cominciare dai 14 anni. L’acquaticità è un punto fondamentale perché aiuta a fare meno fatica in acqua.

Nel contesto di quest’attività svolgiamo una nuova e particolarissima disciplina, il mermaiding (il nuoto con la coda da sirena). Il Mermaiding, disciplina sportiva in ascesa Ma cos'è il Mermaiding, esattamente? È a metà fra l'apnea e il nuoto pinnato - precisa Stefano Mercurio-, uno sport in cui devi concentrarti molto su te stesso e nuotare proprio come una sirena. Come per ogni altra disciplina sportiva c'è la dotazione, che in questo caso consiste nel comprare la coda. Si trovano su siti dedicati e ne esistono di materiali diversi, in neoprene, in silicone, ma c'è anche chi le realizza riciclando vecchie reti da pesca recuperate nel mare, sottraendole all'ambiente che inquinano. A mano a mano che si diventa sempre più esperte, cambia anche il tipo di coda, sempre più pesante. I prezzi sono abbastanza impegnativi: una coda modello base da allenamento costa sui 150 euro, ma quelle professionali in silicone possono arrivare fino a 20mila.

La prima curiosità che viene in mente è come ci si possa infilare una coda, ovviamente. Tendenzialmente, poiché contengono una mono - pinna, devi srotolarla fino al fondo, infilare i piedi nella pinna e poi ri-arrotolare tutto sulle gambe. E da quel momento non si cammina più. Infatti, l'operazione va eseguita a riva o a bordo piscina. Prima di tutto questo, però, si fa il riscaldamento in due fasi, uno fuori dall'acqua e uno in acqua senza pinna. Poi si esce, s’infila la coda e ci si tuffa. C'è chi la prima volta va nel panico, perché la sensazione di non poter battere i piedi, di sentirli come se fossero legati è inusuale. Piano piano ci si abitua e si fanno i muscoli necessari, che sono diversi da quelli per il nuoto canonico, per nuotare con la coda si usano molto dorsali, addominali, glutei e cosce. Inoltre, è uno sport di apnea, quindi lavori di respirazione e sul diaframma". Proprio perché si sta molto sott'acqua e si disperde più facilmente il calore, alcune debuttanti indossano anche della mini muta per tenersi calde. Di calorie c'è un gran dispendio perché dietro l'effetto elegante che percepisce l'osservatore, si tratta di una disciplina durissima.

È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Telegram di ViverePalermo
Per iscriversi gratuitamente al canale Telegram clicca qui o cerca @viverepalermo
Seguici anche sui nostri canali social, Facebook e Twitter:
Facebookfacebook.com/viverepalermo.eu
Twittertwitter.com/Viv_Palermo









qrcode