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Le cattive abitudini di cittadini e ambulanti, abituati a fare di tutto, senza che nessuno li disturbi. Il suolo pubblico è diventato possedimento, soprattutto di alcuni fruttivendoli che interpretano in modo estensivo la parola “libero” commercio. Nel frattempo il superparcheggio di Piazza Orlando, esattamente sotto la piazza antistante al Tribunale di Palermo, a due passi da questa importante arteria stradale cittadina, resta vuoto.


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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale del capoluogo su richiesta della locale Procura, nei confronti di 8 soggetti indiziati di essere appartenenti alla famiglia mafiosa del Villaggio Santa Rosalia, rientrante nel mandamento di Pagliarelli, indagati per traffico di sostanze stupefacenti e per trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalità mafiosa.


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I carabinieri del Ros hanno eseguito due distinti decreti di confisca di beni, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta della locale Procura, a carico di Rosario Salvatore Lo Bue, del figlio Leoluca e del fu Calogero Giuseppe, esponenti del mandamento di cosa nostra di Corleone.


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Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura, ha emesso due decreti di sequestro nei confronti di imprenditori referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Porta Nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.






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I finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo hanno arrestato due palermitani colti in flagranza del reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri mentre trasportavano 45 kg di sigarette.




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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza con la quale il gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della locale Procura, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di una persona e il sequestro preventivo di un CAF e di disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 620 mila euro.




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ROMA - È morto Matteo Messina Denaro. Il boss di Castelvetrano si è spento a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni cliniche per via del tumore al colon che lo affliggeva.


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Sembra un ritornello già sentito e in realtà è così! Alle prime piogge la città assapora oltre l'odore della terra bagnata anche quello delle lunghe file d'automobili costrette a fermarsi, in modo particolare sotto i cavalcavia della oramai ben nota "Circonvallazione".


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Si parla sempre più spesso di Ponte sullo Stretto di Messina, soprattutto da parte della politica che tenta, con ripetute tornate, di promuoverla come la migliore soluzione non soltanto per collegare la Sicilia al resto d'Italia in maniera permanente ma anche per creare una continuità territoriale e stradale. Tutto ciò si scontra però con la consolidata inefficienza della rete stradale e soprattutto autostradale siciliana.




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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno denunciato una donna di Marineo per i reati di truffa e autoriciclaggio e tre suoi familiari per il reato di riciclaggio, condotte commesse in relazione a una truffa che sarebbe stata perpetrata in danno di un’anziana signora residente nello stesso paese


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Classe 1949, nato a Palermo. Sposato da ben cinquantuno anni (oltre 4/5 anni di fidanzamento, come da lui precisato), con due figli. Una vita costellata da tante attività, ma la principale è quella del Vigile del Fuoco che ha svolto per ben trentotto anni. E’ stato anche, e non da poco, deputato del Parlamento siciliano per oltre due legislature.



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Sicuramente c'è tant'altro di cui vergognarsi: le strade dissestate, la raccolta diffusa e integrata dei rifiuti ancora non completata in tutto il territorio cittadino, l'abbandono d'ingombranti (nonostante siano ben attivi tanti centri comunali di raccolta dove poterli conferire gratuitamente senza ferire la città).







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Alle prime ore dell’alba di oggi, nelle città di Palermo e nella provincia di Belluno, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a 11 ordinanze di custodia cautelare, di cui 8 in carcere e 3 agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, consumata e tentata, con l’aggravante del metodo e delle modalità mafiose, nonché per il delitto di tentato omicidio aggravato.